Sony finalmente ha iniziato a fare luce sul proprio programma di aggiornamento ad Android 4.1 Jelly Bean degli smartphone della serie Xperia.
Dal blog ufficiale dell'azienda giapponese sono infatti arrivate le prime informazioni, e le date, sui principali prodotti che saranno aggiornati prima degli altri.
I primi smartphone Sony Xperia a ricevere Jelly Bean saranno Xperia T e TX e Xperia V, ovvero gli ultimissimi modelli presentati dall'azienda.
Secondo il blog questi smartphone saranno aggiornati nelle prime settimane del primo trimestre del 2013.
Successivamente saranno aggiornati altri smartphone internazionali come Xperia S, Xperia Acro S, Xperia Ion, Xperia P, Xperia GO e infine Xperia J.
In questo caso però, pur essendoci la conferma ufficiale da parte di Sony, non sono state divulgate delle date, o dei periodi ufficiali di quando gli aggiornamenti saranno divulgati.
Se la cosa si protrarrà nel tempo è possibile che alcuni utenti vedranno aggiornato il software del proprio smartphone anche nel secondo trimestre del 2013; speriamo che Sony da questo punto di vista acceleri un pò e implementi più risorse a beneficio dei propri consumatori.
Cattive notizie invece per tutti i possessori di uno smartphone della serie Xperia del 2011: questi device non sono stati compresi da Sony nella lista dei possibili aggiornamenti a Jelly Bean ma rimarranno per sempre con Android 4 ICS.
L'azienda giustifica questo fatto, informando gli utenti, che l'aggiornamento non avrebbe apportato sostanziali miglioramenti a questi prodotti e che quindi l'upgrade non viene considerato come prioritario; saranno rilasciati unicamente eventuali aggiornamenti per la stabilità e la sicurezza ma non versioni superiori.
Sony prosegue con la propri strategia di aggiornamento firmware un pò lenta e a volte anche un pò discriminante.
Peccato perchè i prodotti Xperia ultimamente stanno avendo buon successo dalla critica; Sony forse doveva spingere un pò di più sull'assistenza consumer per recuperare più quote di mercato, ma forse l'azienda ha ritenuto tali costi insostenibili.
Fonte:Notizia
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